Incontinenza urinaria nei cani (studio retrospettivo del 2001)

Patologia: Incontinenza urinaria

Animale: casi clinici

____________________________________________

I Parte

Fisiopatologia ed eziologia dell’incontinenza urinaria

Cenni di fisiologia

L’incontinenza urinaria può essere definita come un’inappropriata emissione di urina che, di solito, insorge per difficoltà di raccolta dell’urina all’interno della vescica. Le forme di incontinenza urinaria che più spesso è dato osservare sono rappresentate dall’incontinenza da stimolo ripetuto (di origine infiammatoria) e quella influenzata da secrezioni ormonali. La minzione è una funzione controllata dall’azione coordinata di un’innervazione autonoma e di una somatica. L’innervazione parasimpatica dell’ornano è fornita dal nervo pelvico che origina dai segmenti sacrali S1-S3 del midollo spinale. Questa innervazione predomina nella fase di svuotamento della vescica: la stimolazione del nervo pelvico induce una depolarizzazione delle fibre pace-maker presenti nella compagine del muscolo detrusore. Il conseguente diffondersi dello stimolo di eccitazione alle altre fibrocellule muscolari attraverso le “giunzioni” delle cellule muscolari lisce determina la contrazione dell’intero muscolo detrusore. I segmenti S1-S3 del midollo spinale sacrale sono anche  l’origine dell’innervazione somatica che si porta, attraverso il nervo pudendo, allo sfintere uretrale esterno. Quest’ultimo si trova nella parte mediana dell’uretra femminile e nella porzione membranosa di quella maschile. La stimolazione del nervo pudendo provoca una contrazione della muscolatura striata dello sfintere stesso, sottoposta alla volontà del soggetto. Altre funzioni somatiche sono rappresentate dal rilassamento della muscolatura pelvica e dalla contrazione delle muscolatura addominale, che facilitano così l’emissione di urina e il conseguente svuotamento della vescica. L’innervazione simpatica giunge alla vescica dal nervo ipogastrico, costituito da fibre che escono dai segmenti lombari L1-L4. Le fibre ß-adrenergiche terminano nel muscolo detrusore che determinano il suo rilassamento con conseguente accumulo di urina. Le fibre α-adrenergiche innervano il trigono vescicale e l’uretra nella sua porzione di sfintere interno ed esterno. Quindi l’accumulo di urina nella vescica è determinato dal rilassamento del muscolo detrusore e dalla stimolazione delle fibre α e β-adregeniche.

Cause di incontinenza urinaria nella femmina

L’incontinenza si verifica quando la pressione interna alla vescica supera quella esercitata dal muscolo sfintere dell’uretra. Il controllo dello svuotamento è mediato dalla corteccia cerebrale, dal ponte e dal cervelletto ed è caratterizzata dall’attività del parasimpatico. Il muscolo detrusore si contrae e si realizza l’inibizione contemporanea delle fibre adrenergiche con conseguente svuotamento. I disturbi della minzione possono essere suddivisi in due grandi categorie: i primi comprendono malfunzionamenti di tipo neurologico (compressione, danneggiamento o degenerazione del midollo spinale, dei nervi pelvici o pudendi; sovradistensione che influenza negativamente il tono del muscolo detrusore) e l’incontinenza ostruttiva o paradossa; i secondi sono caratterizzati da incontinenza da iperstimolazione e condizionamento ormonale, nonché anomalie congenite dell’apparato urinario. La condizione di incontinenza può anche essere provocata dall’età avanzata, da una diminuita capienza volumetrica della vescica o da un calo del controllo fisico nei soggetti molto anziani. Un aumento della minzione con incontinenza e notevole sete dell’animale devono far deporre verso le cause di una poliuria-polidipsia (diabete, piometra, iperadrenocorticismo, ipercalcemia…), effettuando le opportune analisi diagnostiche. Un’altra importante causa dell’incontinenza urinaria è la castrazione. Diversi autori hanno effettuato numerosi studi su casi di incontinenza dopo castrazione che si presenta nella femmina con una frequenza variabile da 1,3% a 20,1%. Si è riscontrato con maggiore incidenza questo problema nei cani di sesso femminile. Ma anche la razza, l’età al momento della castrazione, il peso, il tipo di intervento chirurgico subito (ovariectomia, ovarioisterectomia), il momento di insorgenza e la frequenza della patologia. Nella maggior parte dei casi a seguito della castrazione si verifica un’alterazione funzionale dello sfintere uretrale. Le principali cause  di tale alterazione dipendono da cause anatomiche  quali la posizione della vescica, la conformazione uretrale e/o la sua lunghezza e da cause ormonali come la concentrazione di estrogeni nel sangue, come precedentemente descritto. Se analizziamo le varie componenti si nota come il tipo di intervento (ovariectomia o ovarioisterectomia) non sembra indurre una diversa incidenza dell’incontinenza urinaria. Sembra però importante la predisposizione di razza con particolare riferimento a Boxer, Pastore tedesco, Dobermann, Bob Tail. Il rischio di incontinenza è in stretta relazione con il peso corporeo, infatti si presenta con una percentuale maggiore in cani con peso superiore ai 20 Kg. L’età al momento della castrazione è un evento da tenere in considerazione. Si pensi infatti che l’incidenza di incontinenza urinaria è pari al 21% in cagne castrate prima del loro primo calore, e si riduce allo 0,5-0,6% se castrate dopo il primo calore. L’incontinenza si presenta nel 75% nei primi 3 anni dopo l’intervento con una incidenza che arriva sino al 20,1%. Tra questi casi il 97,6% ha incontinenza esclusivamente nel sonno e solo il 2,4% è incontinente sia nel sonno che nello stato di veglia. E’ stato notato che alcune razze presentano con frequenza questo fenomeno dopo essere state sottoposte a caudectomia. Il taglio della coda può infatti rappresentare un rischio biologico plausibile a causa dei suoi effetti avversi sul nervo uretrale sulle inserzioni dei muscoli del diaframma pelvico, che fornisce il sostegno periuretrale. Complicazioni post-operatorie da ovarioisterectomia e isterectomia  possono portare ad incontinenza. L’adesione del moncone cervicale con la vescica, uretere o colon provoca una alterazione meccanica dell’attività fisiologica dello sfintere che porta ad incontinenza. La posizione della vescica, in particolare, sembra determinare incompetenza del meccanismo dello sfintere. Quando il collo della vescica è in cavità pelvica addominale, un aumento di pressione intraddominale viene trasmesso non solo alla vescica, ma anche al collo della vescica e dell’uretra. Ciò determina un’aumentata pressione intravescicale con nessuno o scarso aumento concomitante della pressione nell’uretra, con conseguente perdita di urina. Inoltre vi è una differenza significativa nella posizione del collo della vescica in cagne continenti e incontinenti. Questa differenza incide sulla lunghezza e sull’andamento dell’uretra, rilevando che cagne incontinenti hanno una lunghezza maggiore dell’uretra rispetto a cagne continenti. Poiché nell’uretra sono stati evidenziati dei recettori per gli estrogeni si presume che le mucose e il tono dello sfintere siano sensibili a questi. Gli estrogeni a livello di uretra aumentano la sensibilità dei recettori alfa nei confronti di farmaci alfa-agonisti (simpaticomimetici). Tuttavia è improbabile che la sola carenza di estrogeni sia determinate per l’incontinenza.

Cause di incontinenza urinaria nel maschio.

Anche nei maschi si possono avere cause di origine neurologica oppure cause di origine infiammatoria. Spesso si può avere incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale dopo la castrazione, anche se meno frequente rispetto alla femmina. In condizioni normali una prostata di normali dimensioni può esercitare una trazione sull’uretra, mantenendo il collo della vescica più craniale rispetto al margine del pube. Dopo la castrazione la riduzione della prostata provoca uno spostamento caudale del collo della vescica che verrà ad assumere una posizione intrapelvica. Inoltre una prostata di normali dimensioni comprime fisiologicamente l’uretra prostatica aumentando così la resistenza uretrale al flusso dell’urina.

Approccio clinico al paziente

La sintomatologia principale dell’incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urine. Questa si può verificare durante il sonno, durante la veglia e quando vi è un aumento di pressione in addome, cioè quando l’animale è sdraiato o quando abbaia o è eccitato. Le indagini che devono essere effettuate sono:

  1. esame neurologico
  2. esame delle urine
  3. urografia discendente e uretrografia con mezzo di contrasto
  4. ecografia
  5. elettromiografia
  6. esame ematochimico completo

Terapia medica

Il trattamento delle cagne incontinenti con estrogeni (17b-estradiolo: 0.01 mg/kg SC IM per 3 giorni consecutivi; Benzoato di estradiolo: 0.1-1 mg/giorno PO; Valerianato di estradiolo: 1 mg/10 kg) è stato per alcuni anni la terapia standard. Gli estrogeni accrescono il tono dello sfintere uretrale interno sensibilizzando i recettori a-adrenergici nei confronti delle sostanze a-agoniste. Oggi sono scarsamente utilizzati poiché vengono riconosciuti possibili effetti collaterali come la depressione midollare.

Vengono preferite sostanze simpaticomimentiche che stimolano i recettori a del collo della vescica e dell’uretra craniale aumentando il tono dell’uretra e le chiusura dello sfintere. In particolare la fenilpropanolamina cloridrato (Temporinolo) è uno dei più sicuri a-agonisti per uso clinico. L’efficacia della fenilpropanolamina è del 90-92% nella femmina, mentre nel maschio è del 50%, utilizzata al dosaggio di 1-1.5 mg/kg 2-3 volte al giorno PO.

Terapia chirurgica

In letteratura vengono riportati diversi interventi chirurgici per la risoluzione dell’incontinenza urinaria, che comprendono l’Atopa, iniezioni di teflon, iniezione di collagene, colposospensione, cistouretropessi, protesi sfinteriche. In particolare i risultati della colposospensione dimostrano che questa è la procedura on la quale si è risolta l’incontinenza urinaria nelle cagne, in quanto vi è la ricollocazione del collo della vescica in posizione intra-addominale  con spostamento craniale della vagina e conseguente spostamento craniale del collo della vescica. Nel cane maschio l’intervento più sicuro è lo spostamento craniale della vescica ottenuto agendo con una leggera tensione sui dotto deferenti fino a che la prostata non viene spostata cranialmente di circa 1 centimetro. Questo intervento associato a una terapia medica adeguata porta a risoluzione circa l’ 85% dei casi di incontinenza nel maschio.

II Parte

Repertorizzazione dei casi

La decisione della gestione clinica dei casi di incontinenza urinaria, qui riportati, con la terapia omeopatica è stata sia una libera scelta dei proprietari, sia una scelta “forzata”, indotta dall’insuccesso dei trattamenti allopatici precedentemente somministrati agli animali. Tutti i casi clinici omeopatici sono stati repertorizzati con il modello metodologico suggerito da Kent-Tyler-Gibson. Di seguito riporto, per ogni caso clinico analizzato, il segnalamento, il motivo della visita (incontinenza urinaria non infiammatoria), il colloquio omeopatico,  la scelta dei sintomi omeopatici, il risultato della repertorizzazione (software utilizzato: MacRepertory Version 5.3.82 contenente Complete Repertory v 4.5), la scelta del rimedio e la modalità della somministrazione.

A tutti i pazienti è stato somministrato il rimedio unico secondo la dottrina della Medicina Omeopatica Classica. Tutti i pazienti trattati sono guariti, quindi rappresentano casi “risolti”. Il decorso terapeutico è superiore ai 6 mesi per tutti i pazienti, anche se non riportato e descritto.

Caso 1

Boxer ,f. 5 anni, sterilizzata. Incontinenza urinaria durante la veglia e il sonno, quando è sdraiata. Trattata con antibiotico e fenilpropanolamina cloridrato 1-1,5 mg/kg 2-3 v./die, ma non hanno fatto niente. Dopo 1 anno dall’intervanto chirurgico IO ha cominciato l’incontinenza. Ha cominciato dopo che ha cambiato casa. Tosse dopo colpo d’aria con linfonodi ingrossati. Anche d’estate, viene un temporale, si alza il vento e ha la tosse. Si mette al sole anche d’estate. D’inverno non cerca le fonti di calore. Quando piove non esce volentieri, ma se ha voglia esce. Gli piace l’acqua, entra nelle pozzanghere anche d’inverno, entra nei ruscelli d’acqua. Va sotto l’acqua se annaffio. Dolce, buona, ha il timore dei dispetti (da piccola un bambino la indispettiva col bastone). Non sopporta le persone anziane. Coccolona, non viene a cercare le coccole, diventa matta per le coccole col mio moroso, si la fare di tutto. Quando la lascio a casa da sola non ha un comportamento particolare. Quando ci sono i temporali è inquieta. Fa da mamma al gatto. E’ giocherellona con gli altri cani. Si è messa ad abbaiare da 1 anno. Se mangia qualcosa fuori posto vomita. E’ molto golosa, di gelato, cioccolata, magia l’insalata condita. Dopo un po’ di ore dall’assunzione del cibo vomita. Si agita molto e non sta ferma e vuole andare fuori. Lo fa di lunedì dopo essere stata in montana. Feci normali e abbondanti. Non beve molto. In montagna beve l’acqua fresca. D’inverno vomita più spesso. Con gli estranei è gioiosa, con i proprietari è meno espansiva.

Sintomi omeopatici repertorizzati

  1. MIND; AILMENTS from; homesickness (Homesickness) (9)
  2. BLADDER; URINATION; involuntary (254)
  3. GENERALITIES; BATHING, washing; desires (17)
  4. MIND; AFFECTIONATE  (40)
  5. GENERALITIES; WEATHER; change of; agg. (106)

Griglia repertoriale

Puls Ph-ac Caust Nat-m Phosp Ars Bry Fl-ac Ign
Tot.rubriche 8-4 8-4 7-4 7-4 8-3 6-3 6-3 6-3 6-3
1 2
2 3 2 3 3 3 3 2 2 2
3 1 1 1 1
4 2 1 1 2 2 2 1 2
5 2 2 2 1 3 1 3 3

Prescrizione

Causticum 30CH gocce Plus, 3 gocce bid

Caso 2

Schnauzer, f.,  adulta.  Incontinenza urinaria, specialmente la notte, distesa, che comincia d’estate. Cistite (vedi esami) curata con Rubrocillina e Predsolan che ha portato a miglioramento temporaneo.

E’ un cane affettuoso, non ha problemi ad uscire con la pioggia, non ama l’acqua alta, mangia gelato e cioccolata se gliela diamo, è molto affettuosa, è sempre vicina a me in casa e se usciamo, il caldo dell’estate le da fastidio, d’inverno si distende vicino al camino, quando entro in casa mi viene a fare le feste, fa le feste anche agli estranei. Dorme profondamente, alla mattina ci da la sveglia. Attacca le altre femmine.

Sintomi omeopatici repertorizzati

  1. STOMACH; THIRST; extreme (221)
  2. BLADDER; URINATION; involuntary; night, incontinence in bed (143)
  3. MIND; COMPANY; desire for (104)
  4. MIND; AFFECTIONATE (40)

Griglia repertoriale

Ars. Phos. Nat-m Caust. Puls. Sil. Stram. Acon. Bry. Lyc. Nux-v
Tot.rubriche 11-4 11-4 9-4 8-4 8-4 8-4 8-4 7-4 7-4 7-4 7-4
1 3 3 3 1 3 3 3 3 2 2
2 3 2 3 3 3 3 3 2 2 1 1
3 3 4 1 1 2 1 1 1 1 3 2
4 2 2 2 1 2 1 1 1 1 1 2

Prescrizione

Phosphorus 30CH 3 granuli

Caso 3

P.T. , 6 anni, m., castrato.

Incontinenza urinaria. Mangia crocchette, prima mangiava zuppe, riso soffiato, col riso fa fatica ad andare di corpo, la pasta non la digerisce, feci giallastre e morbide, se ne do poca non fa niente. E’ intollerante al fegato con vomito e diarrea. Non digerisce bene l’uovo, ha una alterazione delle feci. Va ghiotto di carne e pane, adora lo yogurt, non gli mai dato cibo dolce. Gli piace molto mangiare, mangia velocemente. Beve pochissimo. All’anno di età è stato in pensione e non gli hanno dato il latte e da allora non lo digerisce. Perde il pelo con facilità, è sempre in muta, perde un sacco di pelo senza rimanere alopecico, prima della castrazione la pelle era forforacea. Fino all’anno di età non sopportava essere toccato. Lui cerca le coccole, ma non gli piace essere manipolato, soprattutto le zampe. Diventa rigido (paura). Cerca la compagnia, ti viene sempre vicino, ti lecca, va incontro alle persone, veniva per le coccole quando voleva lui. Arrivava e abbaiava, si lanciava addosso. E’ cambiato dopo l’addestramento (dal 1999) e dopo la castrazione (nel 2000). Adesso è tranquillo. Con gli estranei si lasciava accarezzare e poi ringhiava pur rimanendo appoggiato (ora non c’è più). Si fa toccare di più. Ha molto bisogno di muoversi. D’inverno dorme sulla cuccia, col caldo sta per terra. Non ha mai avuto problemi col sole. Cerca il contatto, da sempre. A casa se da solo non ha problemi. Prima di castrarlo si masturbava fino a 3 volte alla settimana. Bacia tutti. Fa una pipì al giorno (trattiene). Sopporta i cani piccoli ma non i grandi. Ha avuto un periodo che si leccava molto la bocca, leccava per terra, inghiottiva a vuoto, non ha mai vomitato, come se avesse una tracheite. In questi momenti mi era sempre addosso. Ha un terrore delle auto per strada. Gli piace stare in macchina. Si sente molto sicuro. E’ un cane molto tranquillo, è contraddittorio, pauroso per certe cose, cerca il contatto, ma quando lo vuole lui. Da piccolo non voleva stare al guinzaglio. Gli piace stare sul balcone. Quando ho cambiato casa ha avuto un brutto periodo, si era irritato molto. Non ama essere consolato da estranei. Scodinzola poco. E’ ipersensibile. Ha sempre avuto problemi con l’acqua. Adesso si fa il bagno. L’otite è trattata con Aurizon (marbofloxacina, clotrimazolo, desametasone) 8 gc per 6 giorni (protocollo sperimentale).

Sintomi omeopatici repertorizzati

1.       GENERALITIES; FOOD and drinks; farinaceous food, starchy; agg. (32)

  1. BLADDER; URINATION; seldom (65)
  2. GENERALITIES; RIDING; cars or wagons, on; amel. (23)
  3. MALE; MASTURBATION, disposition to (73)
  4. MALE; SEXUAL; desire; increased (263)

Griglia repertoriale

Puls. Lyc. Nux-v Plb. Chin. Merc. Nat-m Bell. Bry. Carb-v
Tot.rubriche 11-5 9-5 8-4 8-4 7-4 7-4 7-4 6-4 6-4 6-4
1 1 1 2 2 3 1 2 1
2 2 2 2 2 1 3 3 2 1
3 1 1 1 1 1
4 2 2 2 2 2 1 1 1 3
5 3 3 3 2 2 2 2 1 1 1

Prescrizione

Pulsatilla 200K 1.000K 10.000K monodose.

Caso 4

Boxer, femmina di anni 9,5

Da pochi giorni presenta un’incontinenza modica, che compare quando è sdraiata. Dopo l’ultimo calore ha avuto una falsa gravidanza con galattorrea. Ha le mammelle molto rilassate e anche la vulva dopo il  calore risulta rilassata. Presenta varie masse cutanee. Mangia con voracità estrema. Ha le zampe fredde. Ha avuto solo una gravidanza, con un parto cesareo per inerzia dell’utero.

Sintomi omeopatici repertorizzati

1.       GENERALITIES; SYCOSIS (Gonorrhea; suppressed) (184)

2.       BLADDER; URINATION; involuntary; lying, while; agg. (7)

3.       CHEST; MILK; non-pregnant women (Discharge from nipple) (23)

Griglia repertoriale

Puls Lyc Thuj Ars Calc Asaf Cycl Lach Merc
Tot.rubriche 6-3 4-3 4-1 3-2 3-2 3-2 3-2 3-2 3-2
1
2 4 2 2 1 1 2 1
2 2 1
1
3 3 1
1 1 2 2
2

Prescrizione

Pulsatilla 200 CH gtt, 3 gtt al dì per 7 gg.

Caso 5

Cane, femmina, meticcio, 11 anni. Da qualche mese, perde urina continuamente, di giorno e di notte. La cagnetta è invecchiata di colpo, ed ora trema sempre anche per nulla. Se si trova in giardino da sola, diventa ansiosa  e continua a camminare, di tanto in tanto emette un gemito, forse di dolore. Quando fa la pipì, brucia letteralmente l’erba del prato che diventa gialla. In casa è molto più tranquilla e sta meglio, ma perde sempre urina e perciò bagna ovunque, anche dove dorme. La pipì è di colore giallo scuro. E’ un cane molto pauroso, insicuro e negli ultimi tempi vuole sempre qualcuno vicino. Cerca sempre il caldo e ama stare al sole. Dorme tutta arrotolata, come un riccio.  Beve molto spesso ma non in grande quantità.

Sintomi omeopatici repertorizzati

1.       GENERALITIES; TREMBLING; old people, in  (17)

2.       GENERALITIES; COLD; agg.; place, entering a  (33)

3.       GENERALITIES; OLD; age, premature  (FACE; Expression; prematurely old) (45)

4.       MIND; ANXIETY; alone, when  (22)

5.       SLEEP; POSITION; curled up like a dog  (4)

6.       BLADDER; URINATION; involuntary; old people, in (Paralysis; old people, in) (29)

7.       URINE; COLOR; yellow; dark  (39)

Griglia repertoriale

Ars Kali-c Phosp Arg-n Con Hep Iod Sep
Tot.rubriche 12-6 7-5 7-5 6-4 6-4 5-3 5-3 5-3
1 1 1 1
2 3 1 1 1 2 3
3 1 2 1 1 2 1 1
4 3 1 3 1 1 1
5 1
6 2 1 2 2
7 2 2 2 2 2 2

Prescrizione

Arsenicum album 30 CH gtt in plus per un mese.

Caso 6

Cane,  sesso femminile, razza dobermann, anni 3. La proprietaria è una collega che ha già fatto tutte le indagini (ecografia, radiografia) e gli esami di laboratorio del caso.

Motivo della visita: incontinenza urinaria iniziata a 4 – 5 mesi di età con poche gocce d’urina che eliminava ogni tanto; a 7 mesi non presenta più perdite saltuarie ma vera e propria incontinenza urinaria. “fa delle pozze”

Terapia: antibiotici  per la cistite, attualmente trattata con Tofranil (imipramina cloridrato), 3 cpr. al dì : con questa terapia riesce a trattenere l’urina per quasi tutto il giorno

Anamnesi remota: proviene da una cucciolata molto sofferta, piena di problemi genetici, sterilizzazione a 8 mesi.

Racconto spontaneo: “Dopo la sterilizzazione è stata meglio per un anno: poi ha ricominciato e tuttora fa le pozze. Adesso più si svuota meglio è, ma ogni tanto alla sera fa le gocce, ma non tutte le sere. E’ un cane equilibratissimo, viene in ambulatorio con me e non crea alcun problema. E’ il tipico dobermann femmina, molto diffidente con gli estranei, molto legata alla famiglia. Molto introversa: se una persona vuole accarezzarla lei si intimidisce, ci mette un po’ di tempo a fare amicizia con le persone nuove. Si fa gli affari suoi, se poi vai a toccarla non succede niente.

Permalosa da morire: se la punisci si offende a morte, è molto attenta, si terrorizza se la picchi, ma non si ribella assolutamente, fa resistenza passiva, non ha mai manifestato alcun tipo di reazione. Non cerca la compagnia degli altri cani e non cerca di giocare con loro. Se si annoia piange: o dorme o deve aver qualcosa da fare, vuole attenzione. Non le piacciono i bambini.”

Interrogatorio sistematico:

Sete: nella norma

Appetito: mangia molto e si avventa sulla ciotola (storico), sembra sempre che abbia una fame atavica.

Desideri: mangia di tutto

Avversioni: agrumi: se sente l’odore scappa (storico)

Adora stare sdraiata al sole, soffre moltissimo il freddo (storico), Nessuna paura dei temporali

Sonno : nella norma, dorme raggomitolata sia a sinistra che a destra

Ama il movimento vigoroso, sta meglio

Cute: micosi sulla testa ad un anno e mezzo

Mentale: Predilige il sesso maschile, Molto pulita ed ordinata, molto elegante nel camminare, molto attenta.

Analisi del caso: La visita ha scopo didattico e viene condotta da entrambi che ci alterniamo molto liberamente durante l’interrogatorio sistematico. Come già fatto in altri casi analoghi, scegliamo di fare ognuno la propria scelta repertoriale per non influenzarci e poi di metterci a confronto per la scelta del rimedio. Alla verifica i sintomi che abbiamo utilizzato risultano essere praticamente gli stessi e questo ci piace perché significa che la conduzione del caso e la metodologia usata presentano un riscontro oggettivo. Infatti ci siamo serviti entrambi di sintomi riferiti con particolare intensità e storici e del sintomo motivo della visita perché storico ed  intenso anche se non modalizzato. Passiamo quindi alle varie domande e riflessioni di conferma per le diagnosi differenziali fra i rimedi che escono dalla griglia repertoriale e decidiamo di cominciare la terapia con Causticum.

1. Gen warmth desires

2. Mind offended easily

3. Bladder urination involuntary

4.       Stomach appetite ravenous, canine, excessive

In Medicina Veterinaria la scelta di alcuni sintomi potrebbe apparire discutibile e passibile di una forte interpretazione da parte del veterinario. Nonostante l’evidenza di una spiccata omeopaticità del sintomo, diventa difficile collocarlo all’interno di repertori che derivano da provings umani e da sintomi clinici curati con il rispettivo rimedio, ma sempre nell’ambito della medicina dell’uomo. Uno degli esempio che posso riportare è in riferimento alla ‘freddolosità’ o ‘calorisità’ che un animale può esprimere. La rubrica scelta in questo specifico caso è riferita ad un effettivo desiderio di avvicinare le fonti di calore o di stare al sole. Le rubriche consultabili sono:

Gen, heat, lack of vital heat (che esprime la ‘freddolosità’ di un individuo)

Gen, sun, exposure to sun, amel (che non comprende necessariamente tutti I freddolosi)

Gen, warm, desire for warm

In linea di massima, se il desiderio di calore è in relazione con un miglioramento o il peggioramento del sintomo patologico, le rubriche selezionate saranno:

Gen, warm, amel./agg.

Gen, sun, exposure to sun, amel./agg.

Mentre se le tendenza della ricerca delle fonti di calore oppure di luoghi freschi è espresso in modo assoluto, quindi non in riferimento ad alcun miglioramento o peggioramento del sintomo patologico o delle condizioni generali del paziente, le rubriche di riferimento saranno:

Gen, heat, lack of vital heat (per i freddolosi) – Gen, heat, sensation of (per i calorosi)

Gen, warm, desire for warm

Rimedio scelto: Causticum 30 CH, 3 gocce al dì x 3 sett. in plus

Diagnosi differenziale:

Arsenicum album: grande insicurezza e irrequietezza, sintomi notturni, sete per piccoli sorsi, aggravato dal freddo, odori offensivi

Causticum: leale, disturbi provocati da dispiacere, mangia velocemente, frettoloso e freddoloso, incontinenza urinaria.

Calcarea carbonica: ostinato, generalmente obeso e molto freddoloso, aggravato dol tempo freddo e umido, pieno di paure.

Silicea: Miti, spesso sottomessi, ostinati, molto freddolosi, aggravati da correnti d’aria, linfoadenopati, riniti frequenti, costipazione, intolleranza al latte materno, ascessi e suppurazioni.

Nux vomica: esigente, competitivo, irritabile, costipazione, freddolosità, peggiorato da vestiti stretti, vomito.

Follow up: 25/04/03: perdita notevole di urina al 4° – 5° giorno di somm., riduce e quindi sospende completamente i farmaci e prosegue asintomatica per circa una settimana, poi riprende con le perdite di urina.

09/05/03: continua a perdere qualche goccia di urina ( ha sospeso tutti i farmaci).

Prescrizione: Causticum 200 CH 3 gocce al dì in plus

25/06/03:  si assiste ad un netto miglioramento dell’incontinenza urinaria che si protrae fino alla fine di giugno, quando presenta una grossa perdita di urina : la proprietaria sospende il rimedio e somministra un vasocostrittore  per una settimana senza alcun risultato.

Il caldo le dà grossi problemi ed è sempre stato così durante l’estate.

1.       Gen season summer agg

2.       Mind offended easily

3.       Stomach appetite ravenous

4.       Gen cold agg

5.       Bladder urination involuntary

Diagnosi differenziale:

Lycopodium: comportamento autoritario e dittatoriale, lateralità destra, aggravamento generale tra le 16 e le 20, peggiorato dal digiuno, addome gonfio e teso, appetito vorace.

Nux vomica: esigente, competitivo, irritabile, costipazione, freddolosità, peggiorato da vestiti stretti, vomito.

Pulsatilla: timido e dipendente, gelosia, caloroso e aggravato dal caldo, forte desiderio e miglioramento all’aria aperta, aggravamento con cibi grassi, aggravamento generale durante la gravidanza, senza sete, variabilità dei sintomi.

Natrum muriaticum: chiuso e facilmente offeso, avversione alla consolazione, avversione alla compagnia, aggravamento generale verso le 10 am, sete di acqua fredda.

Prescrizione: Natrum muriaticum 30 CH 3 gocce al dì in plus

10/09/03: dopo un periodo di quasi 2 mesi e mezzo di assenza sintomatologica, presenta un’alternanza di 3 gg. con qualche perdita di gocce di urina e 3 gg. con controllo completo della minzione

30/09/03: da 10 gg è completamente stabile, nessuna incontinenza. Continua la terapia con Natrum muriaticum 30 CH gocce

La cosa più curiosa è che la collega non omeopata nonché proprietaria del cane, rimane molto colpita dal nostro approccio clinico specialmente quando la sua Zoe si libera totalmente del suo fastidiosissimo problema con l’aiuto di 2 soli rimedi omeopatici!

Ci ha candidamente confessato: “ma come avete fatto senza neanche toccare il cane?”

La repertorizzazione e la scelta dei rimedi

Uno degli scopi di questo lavoro, nonostante l’esiguo numero di casi clinici documentati, è quello di valutare l’effettività del rimedio omeopatico nella cura dell’incontinenza urinaria nel cane. Oggi è noto che il parametro fondamentale per valutare una terapia è l’effectiveness (effettività), cioè l’efficacia della terapia nelle reali condizioni in cui viene normalmente applicata. Qual è dunque l’efficacia dell’omeopatia nelle reali condizioni d’uso? Quali sono le reali condizioni d’uso dell’omeopatia? La terapia omeopatica richiede una approfondita conoscenza sia della medicina generale, sia dell’omeopatia.

La terapia omeopatica è una terapia individualizzata : il medicinale omeopatico è prescritto sulla base dell’insieme dei sintomi (eziologici, mentali e fisici) che presenta il paziente, e non solo sulla base dei sintomi della sua patologia principale. Poiché l’insieme dei sintomi varia fra diversi individui che hanno la stessa patologia principale, per una stessa patologia possono essere prescritti diversi medicinali omeopatici . Di conseguenza , in omeopatia non possono essere applicati protocolli terapeutici per patologia. In medicina tradizionale in diversi pazienti che hanno la stessa patologia si usa lo stesso farmaco, quindi è possibile affermare che quel farmaco è efficace in quella data patologia, e quindi il risultato ottenuto in una sperimentazione clinica (se ben condotta) è applicabile alla generalità dei pazienti con quella patologia.

In medicina omeopatica, viceversa , l’attenzione è focalizzata su una diagnosi di squilibrio di sistema (l’uomo ammalato nel suo insieme), e la terapia deve curare tutto il sistema e non solo la sua patologia principale . Le varie patologie che il paziente presenta sono viste come l’espressione dello squilibrio del suo sistema , visto nel complesso.

In medicina omeopatica quindi: uno stesso medicinale potrà curare , nella stessa persona, diverse patologie (Rx = Px, Py, Pz); diverse persone (che hanno

quindi squilibri di sistema diversi), saranno curate da diversi medicinali omeopatici, anche se condividono la stessa patologia principale (Px = Rx, Ry, Rz).

Questo lavoro ha evidenziato come per una patologia principale vengano somministrati diversi rimedi omeopatici, qualora i sintomi siano scelti secondo la “totalità” dell’individuo.

Un’ altro scopo è quello di individuare se esistono delle analogie di carattere omeopatico tra i pazienti che presentano la stessa patologia primaria, che in questo caso è l’incontinenza urinaria.

Per “analogie di carattere omeopatico” intento tutto ciò che riguarda la similitudine tra i diversi casi clinici, sia nel reperire sintomi omeopatici uguali o simili, sia nella scelta dei rimedi.

La repertorizzazione è stata effettuata sulla base del paradigma Hahnemaniano della scelta del sintomo omeopatico, scartando il sintomo o i sintomi specifici della malattia. I sintomi omeopatici sono necessariamente quelli che presentano una chiara modalizzazione.

La scelta del rimedio, come già detto precedentemente, è stata affrontata utilizzando il modello metodologico suggerito da Kent-Tyler-Gibson. Ho dato quindi principale rilevanza al sintomo omeopatico che si manifesta con più intensità, rimanendo all’interno del dogma omeopatico secondo cui la scelta del rimedio deve essere fatta tenendo conto della totalità dell’individuo, quindi delle sue manifestazioni.

Trovo interessante verificare come in Medicina Omeopatica Veterinaria questo dogma segua una scala gerarchica che presenta come sintomo omeopatico gerarchicamente maggiore il sintomo eziologico, seguito dal sintomo o sintomi mentali, quindi generali e locali.

Se analizziamo i casi clinici qui esposti si nota come non ci siano delle analogie di carattere omeopatico tra i casi. Su sei casi presi in esame sono stati somministrati 5 rimedi diversi e, solamente in due casi, si è riscontrata la coincidenza nella prescrizione dello stesso rimedio.

Anche la scelta dei sintomi omeopatici ci porta alla conclusione che non ci sono necessariamente delle similitudini omeopatiche tra i pazienti.

I rimedi omeopatici somministrati sono: Causticum (1/6), Phosphorus (1/6), Pulsatilla (2/6), Arsenicum album (1/6), Natrum muriaticum (1/6). Tutte le prescrizioni sono state effettuate tenendo presente la totalità dell’individuo.

Il sintomo omeopatico ‘incontinenza urinaria’ viene espresso nella rubrica repertoriale ‘Bladder, urination, involuntary’ che annovera 254 rimedi (The Complete Repertory 4.5 Roger van Zandvoort 1997). Di seguito ho estratto tale rubrica per evidenziarne i rimedi.

BLADDER; URINATION; involuntary (K659, G563) (254) : abies-c., acet-ac., acon., aesc., aeth., agar., agri., Ail., alet., all-c., all-s., allox., aloe, alum., alum-p., alum-sil., alumn., am-be., am-c., am-val., amyg-am., anac., anan., ant-c., ant-t., Apis, apoc., arg., Arg-n., arist-cl., arn., Ars., Ars-i., ars-s-f., art-v., atro., aur., aur-ar., aur-m., aur-s., bac., bamb-a., bapt., bar-acet., bar-c., bar-i., bar-m., bar-s., Bell., bell-p., benz-ac., bry., bufo, cact., calc., calc-i., calc-o-t., calc-p., calc-sil., camph., camph-br., cann-i., cann-s., canth., caps., carb-ac., carb-an., carb-v., carbn-s., carc., cast., Caust., cedr., cench., cham., chen-a., chin., chin-ar., chlol., cic., cimx., cina, clem., cob-n., coca, cocc., colch., coloc., con., crot-c., crot-h., cub., cupr., dam., dig., dros., Dulc., dys-co., echi., equis., ery-a., eucal., eup-per., eup-pur., ferr., ferr-ar., ferr-i., ferr-p., fl-ac., gaert., gels., graph., grat., gua., guare., hell., helon., hep., hydr., hydr-ac., hydrang., hydrog., hyos., ign., iod., iris, jug-r., kali-ar., kali-br., kali-c., kali-chl., kali-cy., kali-n., kali-p., kali-s., kali-sil., kreos., lac-c., lac-d., lach., lath., laur., led., lil-t., lina., lup., Lyc., lycpr., lyss., m-aust., mag-c., mag-m., mag-p., mag-s., mand., med., merc., merc-c., merc-i-f., merc-s., mill., morg-g., mosch., mur-ac., murx., nat-ar., nat-c., Nat-m., nat-p., nat-s., nat-sil., nit-ac., Nux-m., nux-v., oena., ol-j., olnd., op., orig., orni., ox-ac., pareir., petr., ph-ac., Phos., phys., physal., pic-ac., pitu-a., pix., plan., plb., podo., Psor., Puls., pyrog., quas., rat., rheum, rhod., rhus-a., Rhus-t., rumx., ruta, sabal., sang., sanic., sant., sapin., sapo., sars., sec., sel., seneg., Sep., sil.,

solid., spig., spong., squil., Staph., stram., stry., sul-i., sulph., syc-co., syph., tab., tarent.,

tarent-c., ter., thal., thuj., thyr., til., tril., trinit., tritic., tub., uran-n., ust., uva., verat., verat-v., verb., vesp., vib., viol-o., viol-t., vip., visc., xero, zinc., zinc-p.

Tra i rimedi che compaiono al 3° grado troviamo: Ail., Apis., Arg-n., Ars., Ars-i., Bell., Caust., Dulc., Lyc., Nat-m., Nux-v., Phos., Psor., Puls., Rhus-t., Sep., Staph.

I rimedi dell’Incontinenza Urinaria analizzati nei casi clinici

Arsenicum album

In Arsenicum album c’è una forte sensazione di insicurezza e di solitudine che si manifesta come paura. Il paziente Arsenicum album vede il mondo minaccioso e caotico. Ha la sensazione di essere vecchio e debole, indifeso e che tutto intorno a lui ci siano ladri pronti ad approfittarsi della sua debolezza. Ha bisogno delle persone e dipende da loro a causa della sua debolezza, tuttavia sente che sono persone di cui non può fidarsi perché si interessano solo al suo denaro. Tuttavia ha bisogno di loro e perciò fa  molta attenzione a non offenderli, perché teme che lo lascino e se ne vadano. E’ sospettoso, diffidente, imprudente e ansioso sotto tutti i punti di vista per quanto riguarda il denaro, le relazioni e persino la salute.

Arsenicum album è caratterizzato da ansia ipocondriaca: teme che perderà la salute a meno che non faccia un regolare esercizio fisico e non eviti tutte quelle cose che lui sente che sono dannose. La sua vita è piena di ansia. E’estremamente pauroso perché teme che perderà quello che ha se non sarà cauto e ciò lo rende sia inquieto che scrupoloso. L’irrequietezza lo spinge ad andare di luogo in luogo, non riesce a stare tranquillo fino a che le cose non sono al loro posto: qualsiasi cosa che sembra fuori posto lo preoccupa. La scrupolosità e l’irrequietezza si manifestano come bisogno quasi compulsivo per l’ordine, rendendo Arsenicum album meticoloso e quindi un rimedio del miasmo cancerino.

Causticum

La sensazione principale di Causticum è quella di una persona che deve prendersi cura del gruppo o della famiglia. Deve affrontare una minaccia dall’esterno e per far fronte a questa minaccia ha bisogno che l’intero gruppo combatta insieme. Dato che è il membro più forte del gruppo, la persona più capace di aprire un combattimento, interpreta una minaccia a qualsiasi componente del gruppo come una minaccia personale. Se non anticipa la minaccia l’intero gruppo sarà colpito e indebolito.

La situazione di Causticum è quella di una famiglia dove il marito è morto e la moglie deve occuparsi dei figli da sola. A questo punto è lei la più forte del gruppo, pertanto si preoccupa molto se c’è un problema che riguarda un qualsiasi membro della famiglia. Le due sensazioni più importanti per Causticum sono: ansia per altri; paura che accadrà qualcosa.

Causticum è molto compassionevole, combatte nei confronti dell’ingiustizia. C’è un certo egoismo dietro la compassione di Causticum, perché ne trae un vantaggio per se; è compassionevole nel senso che è ansioso per gli altri, è sempre ansioso per gli altri, è sempre sulle spine, sta sempre a controllare dove sono andate e quando ritorneranno le persone per le quali è in ansia. Se queste persone sono in ritardo, Causticum continua a camminare avanti e indietro.

E’ un rimedio freddoloso, desidera bevande fredde e non ama i dolci. E’ caratterizzato dalla paralisi della parte destra del viso.

Phosphorus

La sensazione principale di Phosphorus è quella di non essere amato e di essere trascurato e reagisce a queste sensazioni con affettuosità, amicizia e comprensione nella speranza che il suo amore e le sue attenzioni vengano ricambiate: deve essere sensibile ai sentimenti degli altri per conquistarsi il suo

affetto. Lo sforzo di Phosphorus è nella direzione di preoccuparsi per gli altri ed essere compassionevole verso di loro. Phosphorus ha a disposizione molta sensibilità e reattività. E’ sensibile a tutte le emozioni: collera, paura e dispiacere e ha un sintomo unico: “vampate di caldo da eccitazione”. Si sente solo e quindi molto vulnerabile all’ambiente e ai fattori emozionali. E’ un grande rimedio bipolare: sintomi apparentemente contraddittori: ambivalenza. La persona tende all’esplorazione artistica, speculativa. Persone attirate dall’esoterismo, dall’incommensurabile.

Il fosforo è costituente vitale di tutti gli esseri umani. Il paziente Phosphorus può essere molto vivace, infatti assomiglia spesso ai soggetti di un rimedio animale. La sensibilità e la reattività negli esseri umani viene manifestata da un atteggiamento compassionevole: la sensibilità alla sofferenza degli altri e il desiderio di dare e ricevere amore. E’ la sensibilità e la reattività che permettono all’uomo di fare amicizia, stabilire relazioni e trovare il proprio posto nel mondo.

Le persone Phosphorus sono molto sensibili a quelli intorno a loro. Tendono ad attirare l’attenzione verso di loro, sia con l’aspetto, sia con il modo di parlare, sia con il calore che dimostrano. Hanno la sensazione di non ottenere abbastanza attenzione, cura e amore. Tale sensazione crea un’insicurezza che lo porta a cercare più compagnia, più amici, ecc.

La Materia Medica situazionale di Phosphorus è quella di un bambino che non ha attenzione e amore dai genitori e perciò si fa molti amici fuori dall’ambiente famigliare per appagare questo bisogno. I soggetti Phosphorus sono molto emotivi, teneri, affettuosi, compassionevoli, pieni di attenzioni. Allo stesso tempo, possono essere facilmente eccitati, molto ansiosi, spaventati, chiaroveggenti e irrequieti. Dall’altro possiamo trovare indifferenza, apatia, deficienza d’idee, debolezza di memoria, indolenza e ottundimento dei sensi.

Il miasma tubercolare può essere riconosciuto in Phosphorus per il sintomo: elevata energia con emaciazione e debolezza.

Pulsatilla

Pulsatilla è una pianta e il rimedio appartiene al miasma sicotico. La sensazione principale di Pulsatilla è quella della delicatezza. E’ come un fiore al vento che deve piegarsi ad ogni ventata per sopravvivere. In Pulsatilla è come se ci fosse una debolezza interiore che non le permette di affrontare la durezza del mondo. Di conseguenza cerca di compensare questa sensazione trovando persone tenere, dolci e gentili dalle quali può avere la tenerezza persa in malo modo e di cui ha grande bisogno. In un certo senso, in Pulsatilla c’è una sorta di ingenuità, di fanciullezza. Per ottenere l’affetto di cui necessita, può essere molto affettuosa e piena di attenzioni. E’ compassionevole e può piangere facilmente. Se non è in grado di ottenere quello che cerca, si sente completamente abbandonata, come se fosse sola al mondo. Pulsatilla può essere servile, mite e remissiva. Ciò che è meno facile da comprendere è la ragione egoista che sta dietro a questo atteggiamento remissivo. Dietro all’affetto vi è avidità, gelosia e di avere tutta l’attenzione su di se. Il pianto e la consolazione portano sempre miglioramento a questi pazienti, anche se a volte possono reagire con una sofferenza silenziosa. C’è la tendenza a spaventarsi facilmente e a presentare disturbi da spavento. Il loro umore muta facilmente. Il bambino ha il vomito appiccicoso, si attacca alla mamma, va a letto e si attacca alla mamma.

Nella sfera fisica, Pulsatilla ha dolori e malesseri migranti e di differente natura che riflettono sul corpo la sensazione presente a livello mentale; quindi non sono mai disturbi rigidi e fissi. Pulsatilla è molto calda e non riesce a vivere senza aria fresca. Freddolosa, ma aggrava col caldo, non sopporta la vasodilatazione, migliora col movimento. Desiderio di cose acidule, desiderio di limone, è peggiorata da cibi che contengono molta acqua come la frutta, attratta da cibi croccanti e affumicati.

Conclusioni

Lo studio sull’incontinenza urinaria nei cani, trattata con l’omeopatia unicista, descritto in questo lavoro, ha messo in evidenza come questa patologia viene curata in modo definitivo e duraturo mediante la somministrazione di un rimedio omeopatico.

Dai dati in mio possesso ho constatato che l’effettività di tale trattamento (omeopatico) è estremamente elevata, con un successo terapeutico del 90%.

Purtroppo le ristrettezza dei dati (casi clinici documentati) in mio possesso non permette ancora di analizzare quali siano realmente le possibilità e i limiti terapeutici dell’omeopatia unicista nella cura dell’incontinenza urinaria nei piccoli animali.

Ne esce comunque un quadro fortemente positivo che induce a pensare di rivolgersi all’omeopatia unicista come terapia di “prima scelta”. Inoltre si può evincere come, non essendoci delle “correlazione omeopatiche” (vedi riferimento precedente a pag. 18) tra i pazienti presi in esame e tra la scelta dei sintomi omeopatici dei singoli casi, non ci si possa spostare dal dogma della repertorizzazione intesa come espressione della totalità dell’individuo, se si vogliono avere dei risultati positivi nel trattamento omeopatico.

Questo lavoro vuole essere l’inizio di una raccolta sistematica e documentata di casi clinici “per patologia”, per proseguire nell’affermazione dell’omeopatia unicista come disciplina terapeutica efficace.