Fistole perianali recidivanti

Patologia: fistole peri-anali

Animale: Cane, Terranova, femmina, di 8 anni, non sterilizzata.

Autore: Dr. David Bettio

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Considerazioni generali

Nell’esperienza clinica la fistola perianale si presenta più comunemente in razze di taglia media e grande come il Pastore Tedesco, il Terranova e il Kuvatz. Alcuni casi hanno coinvolto anche cani di taglia piccola come Yorkshire e meticci. Ho osservato una netta prevalenza legata al sesso maschile, riferibile a maschi interi.

I sintomi iniziali vengono riferiti dal proprietario che nota come l’animale cerchi insistentemente di leccare la parte posteriore, talvolta provocandosi gravi autotraumatismi. L’atteggiamento prevalente del cane è di mantenere la coda abbassata in modo persistente tanto da manifestare aggressività se si tenta di sollevarla. La zona perianale a volte appare fortemente infiammata, forse più dovuta all’autolesionismo che ai tragitti fistolosi stessi. Altri segni clinici importanti posso essere tenesmo, dischezia, ematochezia, scolo anale purulento e fortemente maleodorante. Tutta la sintomatologia clinica è accompagnata da dolore al sollevamento della coda e alla defecazione.

Questa disfunzione non presenta cause certe. Una ipotesi plausibile è legata al processo infiammatorio a carico delle ghiandole apodrine perianali e circumanali. Eppure fattori infettivi generali, predisposizioni genetiche o disfunzioni immunitarie (autoimmunitarie) possono essere ricondotte come cause della comparsa di fistole perianali.

Nei 9 casi di fistole perianali trattati con omeopatia, di cui otto erano maschi interi e una femmina intera. Tra i 4 cani di grossa taglia, vi erano 2 Pastori tedeschi, 1 Kuvatz e 1 Terranova. Tra i 5 cani di piccola taglia 2 erano Yorkshire e gli altri meticci.

Dal punto di vista omeopatico, la presa di ogni caso clinico è ‘a se. Il medicinale omeopatico è prescritto sulla base dell’insieme dei sintomi (fisici, funzionali, psico-comportamentali) che presenta il paziente, e non solo sulla base dei sintomi della sua patologia principale. E poiché l’insieme dei sintomi varia fra diversi individui che hanno la stessa patologia principale, per una stessa patologia (fistole perianali) possono essere prescritti diversi medicinali omeopatici. La diretta conseguenza di ciò è che, in omeopatia, non possono essere applicati protocolli terapeutici per patologia. In medicina tradizionale in diversi pazienti che hanno la stessa patologia si usa lo stesso farmaco, quindi è possibile affermare che quel farmaco è efficace in quella data patologia, da cui si può affermare che il risultato ottenuto in una sperimentazione clinica (se ben condotta) è applicabile alla generalità dei pazienti con quella patologia. In medicina omeopatica, viceversa, l’attenzione è focalizzata su una diagnosi di squilibrio di sistema (l’individuo ammalato nel suo insieme), e la terapia deve curare tutto il sistema , e non solo la sua patologia principale. E’ un sistema terapeutico che prende in considerazione il paziente come espressione di un insieme, nella quale le singole parti non possono essere comprese se non in relazione alla totalità dell’individuo.

Nei 9 casi trattati 5 condividevano due rispettivi rimedi omeopatici (3 Silicea e 2 Phosporus), mentre ai rimanenti 4 sono stati somministrati rimedi diversi (Arsenicum Album, Mercurius solubilis, Sulphur, Thuja occ).

Segnalamento

Terranova femmina, di 8 anni, intera.

Motivo della visita

Fistole recidivanti, caratterizzate da vari tragitti fistolosi della regione perianale.

Anamnesi Clinica

Problemi infiammatori ossei (panosteite) all’età di 8 mesi, fino ad un anno, trattati con cicli di antibiotico ad ampio spettro e corticosteroidi. Inoltre presenta periodicamente otiti esterne, prevalentemente a carico del padiglione auricolare sinistro, trattate con successo mediante l’applicazione di soluzioni otologiche a base di antibiotico e antinfiammatorio. All’età di 5 anni viene diagnosticata una lieve displasia alle anche, che non compromette la deambulazione e non provoca dolore. Dall’esame radiografico si mettono in evidenza alcuni processi osteofitici alla colonna vertebrale (T10-11, L3-4-5). Il calore è regolare ogni 12 mesi circa.

Le fistole perianali sono comparse per la prima volta dopo l’iniezione per sopprimere il calore. Dopo circa 10 giorni dal trattamento di soppressone del calore, la zona perianale si presenta fortemente infiammata con tragitti fistolosi e fuoriuscita di materiale purulento, anche e non abbondante. I proprietari indicano il continuo leccamento della parte e alcune gocce di materiale giallastro e striato di sangue, maleodorante. L’animale è molto dolore appena si tenta di alzare la coda per ispezionare la parte. Le fistole vengono trattate con medicazioni locali di iodopovidone diluito in parti uguali con acqua distillata e un trattamento con prednisone PO (1 mg/kg SID) per 5 giorni consecutivi, associato a cefadroxil PO (20 mg/kg BID) per 10 giorni.  Durante il trattamento terapeutico l’animale presenta un fenomeno acuto di dissenteria, con positività a Trichuris vulpis. Alla terapia sovra indicata vengono aggiunti un antielmintico (Fenbendazolo 50 mg/kg PO SID per 3 giorni consecutivi), flora microbica intestinale (Enterofilus®) e una dieta specifica per le forme diarroiche. Al termine della terapia la zona perianale si presenta con cute integra e i tragitti fistolosi sono scomparsi.

A distanza di un mese dalla fine del trattamento indicato precedentemente, il problema si manifesta nuovamente, con scolo purulento dai tragitti fistolosi, associato a perdite ematiche profuse dalla vagina, forte abbattimento del sensorio, temperatura rettale elevata. L’esame emocromocitometrico evidenzia una leggera anemia e una neutrofilia. Si ripete il trattamento antibiotico precedente a base di cefadroxil PO (20 mg/kg BID), associato a ac. tranexamico (25 mg/kg PO SID) per 4 giorni consecutivi. L’esame ecografico ginecologico mette in evidenza una leggera endometrite.

A 8-10 giorni dall’inizio del trattamento si ha la completa remissione dei sintomi.

Le fistole perianali però recidivano dopo 5 giorni dalla sospensione delle terapie e si opta per il trattamento terapeutico omeopatico.

Considerazioni generali sulla presa del caso dal punto di vista omeopatico

La raccolta dei sintomi omeopatici è il passo fondamentale per arrivare alla prescrizione del rimedio corretto. Il medico veterinario omeopata pone particolare attenzione non solo ai sintomi patologici caratteristici della malattia, ma a tutta quella serie di sintomi peculiari e particolari che esprime l’individuo, in maniera tale da inquadrare il paziente come espressione di una totalità. Inoltre dovrà ricavare dall’osservazione e dall’interrogatorio omeopatico le modalizzazioni caratteristiche di ogni sintomo, perché solo esse sono l’espressione dell’individualità del malato. L’interrogatorio omeopatico si articola nell’anamnesi spontanea del proprietario e nell’anamnesi sistematica, cioè la raccolta dei sintomi omeopatici, le cui peculiarità danno precise notizie sulla loro intensità, sulla loro permanenza nel tempo (storicità) e sulla peculiarità della manifestazione. Questo processo di scelta e ricerca del sintomo omeopatico viene chiamato “repertorizzazione”.  L’elenco dei sintomi omeopatici messi in evidenza durante la visita, sono consultabili nelle rubriche dei Repertori Omeopatici esistenti. In questo caso ho utilizzato il Repertorio informatizzato Radar®, utilizzando le modalità repertoriale del Synthesis. I Repertori non sono altro che gli strumenti tecnici che permettono la raccolta secondo uno schema predefinito e ordinato in rubriche (mind, vertigo, head…) di tutti i sintomi omeopatici curabili e il confronto con quelli presenti in un paziente, secondo la Legge dei Simili.

Anamnesi Spontanea

(Le descrizioni in corsivo sono ricavate direttamente dall’anamnesi spontanea del proprietario)

Tutto è cominciato dopo la puntura per sopprimere il calore. Ce ne siamo accorti perché si continuava a leccare. Generalmente è sempre stata bene, tranne durante il primo anno di età, durante il quale ha avuto dei problemi di zoppia (vedi anamnesi clinica). Adesso è molto abbattuta, ma nonostante questo cerca sempre di stare in nostra compagnia. Da quando ha il problema dall’ano beve tantissimo. Tutto sommato ha sempre bevuto molto, ma ora ha bisogno anche di 3 litri di acqua al giorno.

Anamnesi Sistematica

Mind: ha una gran paura dei temporali, le poche volte che sta per arriva un temporale si rifugia dentro casa e ci cerca. E’ un cane tutto sommato tranquillo, mite e buono però può diventare aggressivo se qualcuno si avvicina a noi. Abbaia e ringhia solo quando qualcuno entra in casa. E’ molto sensibile ai tutti i rumori e si spaventa facilmente se c’è un rumore improvviso. La cosa più caratteristica del suo carattere è che è morbosamente attaccata ai proprietari.

Sleep: dorme molto, di notte e di giorno. Ma il sonno non è profondo e si sveglia sempre al minimo rumore.

Food: mangia regolarmente le crocchette. E’ golosa soprattutto di formaggi e le piace moltissimo il gelato. Spesso sentiamo che di notte si alza e va a mangiare le crocchette. Beve tantissimo da sempre, sia in estate che in inverno, tanto che i proprietari continuiamo a riempire le ciotole di acqua. Beve dalle pozzanghere e preferibilmente dalla fontane, soprattutto acqua fresca, corrente. Beve sempre molto dopo una passeggiata, dopo il pasto e prima di dormire. Beve per grandi quantità.

Generalities: è in genere un animale freddoloso, preferisce stare in casa quando fuori è freddo nonostante il suo folto pelo. Alla sera è molto nervosa e preferibilmente preferisce rientrare in casa quando comincia il buio.

Scelta dei sintomi omeopatici e repertorizzazione

Nel §.153 della VI edizione dell’Organon, Hanemann descrive e indica a quali sintomi si deve dare importanza in una visita omeopatica: “Nella ricerca del rimedio omeopatico, specifico, ossia in questo confronto tra la totalità dei segni della malattia naturale e le serie dei sintomi dei medicamenti a nostra disposizione, allo scopo di trovare la giusta potenza morbosa artificiale, per guarire il male secondo la legge dei simili, devolsi tenere presenti in modo particolare e quasi esclusivo, i sintomi più salienti, quelli particolari, quelli non comuni, quelli caratteristici della malattia. In fatti il rimedio cercato, per essere il più adeguato alla guarigione, deve appunto avere, nella serie dei suoi sintomi, sintomi che siano assai simili a quelli della malattia che si cura. I sintomi generali e indeterminati, come inappetenza, mal di capo, debolezza, sonno inquieto, malesse ecc., per avere carattere generale e non essere meglio specificati, meritano minor attenzione, poiché essi si riscontrano quasi in ogni malattia e in ogni rimedio”.

1. FEMMINILI, GENITALI – MESTRUAZIONI – soppresse (178)

FEMALE GENITALIA/SEX – MENSES – suppressed

2. MENTE – SENSIBILE – rumore, al (151)

MIND – SENSITIVE – noise, to

3. MENTE – PAURA – temporale, del (30)

MIND – FEAR – thunderstorm, of

4. SINTOMI GENERALI – CALORE – mancanza di calore vitale (166)

GENERALS – HEAT – lack of vital heat

5. SINTOMI GENERALI – SERA – crepuscolo – aggr. (22)

GENERALS – EVENING – twilight – agg.

6. STOMACO – SETE – estrema (219)

STOMACH – THIRST – estreme

phos. calc. caust. nat-m. staph. sil. acon. ars. nit-ac. graph. lyc.
1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3
2 2 2 2 2 1 1 3 2 3 2
3 4 1 1 2 1 2 2 2 2
4 3 3 3 2 3 2 2 2 3 3 2
5 3 3 2 1 3 1 2 3 1
6 3 3 3 3 2 1 3 3 2 2 2

(fig.1- veduta repertoriale)

La repertorizzazione omeopatica mette in evidenza alcuni rimedi “candidati”, per i quali serve una attenta analisi differenziale. I rimedi candidati sono visibili nella veduta repertoriale (fig.1), la quale riporta i rimedi che coprono la totalità dei sintomi repertoriali scelti per il caso in esame. I rimedi per la diagnosi differenziale sono: Phosphorus (phos), Calcarea carbonica (calc), Causticum (caust), Natrum muriaticum (nat-m), Staphysagria (staph), Silicea (sil), Aconitm (acon), Arsenicum album (ars), Nitricum acidum (nit-ac), Graphytes (graph) e Lycopodium clavatum (Lyc). L’analisi serve per scegliere quale di essi rispecchi maggiormente la globalità dell’individuo e della malattia per la quale è richiesto il trattamento omeopatico, rispettando la Legge della Similitudine. Nel §.22 dell’Organon si legge: “Le proprietà terapeutiche dei medicamenti risiedono esclusivamente nella loro facoltà di provocare sintomi patologici nell’uomo sano e di farli sparire nel malato…i medicamenti diventano capaci di sconfiggere le malattie provocando un certo stato patologico artificiale capace di annullare ed eliminare… lo stato morboso presente”. La somministrazione di una sostanza omeopatica in un individuo sano è in grado di produrre un determinato complesso coerente di sintomi. Cioè, un medicamento omeopatico è  capace di provocare una vera e propria patologia artificiale in un individuo sano. Questo quadro patologico artificiale, qualora si presentasse come malattia in un paziente, può essere curato dal medesimo rimedio che l’ha provocato nel sano. La reciprocità di manifestazioni tipiche di un rimedio e quelle presenti in una forma morbosa, esprime l’applicabilità di questa legge. Quindi, tanto più una malattia ricalca il quadro sintomatologico prodotto da un rimedio, tanto più si rispecchia nella Legge della Similitudine.

Inoltre, nella prescrizione omeopatica, si impone anche la scelta della potenza (diluizione) del rimedio omeopatico che deve essere coerente allo stato di salute dell’animale e alla gravità della malattia. Nel §.51 della VI edizione dell’Organon: […] può il medico fino ai limiti dell’infinito diluire, dividere e dinamizzare e può diminuire la dose al punto di lasciar loro soltanto la forza un po’ superiore a quella della malattia naturale simile che ha da guarire. Con delle risorse così preziose non vi ha bisogno di attaccare violentemente l’organismo per liberarlo da un  male vecchio ed ostinato, in modo che il passaggio dallo stato di malattia a quello stabile desiderato di salute si ottiene in maniera dolce e impercettibile e sovente anche rapida.

Prescrizione

Phosphorus 30 CH, 3 gocce dinamizzate al giorno, diluite in poca acqua di bevanda.

Dopo la somministrazione di un qualsiasi farmaco, si deve essere in grado di valutare se gli effetti della nostra terapia sono vantaggiosi o dannosi per il paziente. In Medicina Omeopatica la guarigione si legge attraverso l’applicazione della Legge di Hering: “La guarigione procede dall’alto in basso, dall’interno all’esterno cioè dagli organi più importanti a quelli meno importanti e nell’ordine inverso di apparizione dei sintomi”. Questa legge è uno cardini fondamentali della M.O., poiché ha un valore prognostico importante.

Per ogni animale malato che dopo la somministrazione del rimedio, mette in atto manifestazioni patologiche riferibili a questo modello interpretativo, si può affermare che sta procedendo verso la guarigione. Le tre modalità indicate da Hering non si devono necessariamente verificare assieme.

Follow up terapeutico

Dopo 5 giorni dall’inizio del trattamento omeopatico, le fistole si chiudono, ma rimane una porzione di tessuto edematoso alla base della coda. Le condizioni generali e comportamentali (mentali) sono ottime.

La terapia con Phosphorus 30 CH viene protratta ancora per alcuni giorni, associata a dei lavaggi locali con Calendula T.M. diluita in acqua tiepida e alcune gocce di Malaleuca 1% O.E.

A un mese dalla prima somministrazione l’edema alla base della coda è risolto.

All’inizio della primavera seguente, quindi a distanza di circa 4 mesi dalla cura omeopatica, il cane presenta una otite esterna con padiglione fortemente infiammato, peggiore a sinistra, cominciata dopo un bagno. L’otite viene trattata per 5 giorni con una soluzione otologica a base di antibiotico e corticosteride, senza nessun risultato.

Viene prescritto Phosphorus 200 K monodose, diluita in poca acqua di bevanda e somministrata nell’arco di una intera giornata.

L’otite esterna è migliorata fino alla guarigione in pochi giorni, senza trattamenti locali.

In tarda primavera (fine Maggio) l’animale ha un calore normale, in seguito al quale non si verifica alcun problema.

Ai seguenti controlli semestrali la regione anale si presenta normale.

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